Tettoia motorizzata: funzionamento e installazione

Le coperture motorizzate possono essere installate su vasche, silos orizzontali o su trincee in calcestruzzo con il vantaggio di offrire mobilità aerea, garantendo un facile passaggio ai veicoli che spostano il materiale all’interno delle strutture di contenimento. Infatti, in fase di chiusura il telo di una tettoia industriale motorizzata si impacchetta fino all’80% e, in fase di estensione, arriva a coprire un’area di 250 metri quadri. Le strutture possono essere installate una di fronte all’altra, permettendo così di ampliare la superficie utile.

Questo tipo di copertura viene installato dai nostri tecnici specializzati su vasche e trincee rettangolari di varia grandezza; può essere fissata su silos orizzontali, cordoli prefabbricati in cemento o su una struttura in carpenteria metallica che garantiscono solidità e resistenza.
La struttura in acciaio zincato a caldo è composta da bracci pieghevoli che, scorrendo su binari, permettono l’impacchettamento del telo in PVC; quest’ultimo, in fase di estensione totale, resiste a forti venti e al carico neve.

Per garantire un corretto funzionamento e per ridurre al minimo le attività periodiche degli interventi di manutenzione della struttura, tutta la parte meccanica è protetta da carter in acciaio zincato.

In caso di stoccaggio di materiale acido che potrebbe danneggiare la copertura in acciaio zincato a caldo, è possibile richiedere la struttura in acciaio inossidabile.

Legge sui rifiuti e sostanze pericolose

Come riferito dalla “Deliberazione del Comitato Internazionale del 27 Luglio 1984 punto 4.1.3“, per le aree ecologiche e per le aziende che trattano sostanze inquinanti e rifiuti pericolosi è obbligatorio coprire materiali inquinanti come:

• rifiuti tossici e nocivi
• caprolattame
• materiali ferrosi
• plastiche
• acidi
• liquami
• elementi calcarei
• *

*gli elementi sopra citati non sono i soli ad essere inquinanti

Tali realtà devono disporre per obbligo di legge di adeguate coperture per tutti i materiali che non possono subire contaminazione del terreno da parte di agenti atmosferici.
Solitamente, la soluzione scelta da tali aziende è quella di implementare gli spazi coperti grazie a tettoie industriali in PVC che potrebbero però compromettere le operazioni di scarico dei veicoli. Per agevolare queste manovre, il reparto Ricerca e Sviluppo di Giesse ha progettato la copertura mobile motorizzata, offrendo così la possibilità di movimentazione aerea dei materiali; in questo modo, gli autocarri possono sfruttare l’estensione massima in altezza del rimorchio.

Campi di applicazione copertura motorizzata

Data l’estrema versatilità, le coperture mobili motorizzate trovano applicazione in molteplici settori. Le strutture in acciaio zincato e telo PVC possono essere usate per lo stoccaggio di materie prime oppure per compiere lavorazioni di prodotti che successivamente dovranno essere movimentati con carroponte, gru o mezzi di sollevamento pesante.

Oltre a questo, le tettoie motorizzate trovano grande utilizzo nel settore ecologico dove vengono spesso impiegate per la copertura di vasche per compostaggio adibite a deposito di scarti organici, compost o terriccio di elevata qualità.
Questi materiali devono infatti essere protetti da agenti atmosferici che potrebbero danneggiarli inquinando le falde acquifere del sottosuolo.

Grazie alla movimentazione del manto è possibile installare questa tipologia di copertura su trincee in calcestruzzo per cereali, mais, insilato e foraggio oppure su vasche per liquami.

Le tettoie motorizzate sono molto utilizzate come deposito di mezzi navali ma anche come struttura all’interno della quale svolgere alcune lavorazioni di manutenzione che hanno necessità di continui spostamenti del manufatto.

Tra le altre applicazioni, le coperture per trincee e silos orizzontali possono essere utilizzate anche per lo stoccaggio di materie prime come sabbia, cereali, polvere di ferro e sale. Le operazioni di scarico di questi prodotti necessitano di coperture che permettano all’autocarro di ribaltare il cassone sfruttando così l’altezza massima offerta dal veicolo.