Quando sono obbligatorie le porte tagliafuoco
Cosa fare per tutelarsi dai danni causati dagli incendi? Le misure di protezione da adottare sono di tipo attivo e di tipo passivo. Il primo indica tutti quei dispositivi che, in caso di incendio, svolgono un ruolo nell’estinzione dello stesso: estintori, idranti, sprinkler, evacuatori di calore e fumo, rilevatori ecc.
Insomma, presuppone un intervento con o senza l’azione umana. Col secondo si intendono tutte le misure che, per la loro sola presenza, ne ostacolano la propagazione. Fra queste ultime risalta il fondamentale apporto delle porte antincendio o tagliafuoco, dette anche porte REI. Ecco quando considerarle obbligatorie.
Caratteristiche porte tagliafuoco
Le porte tagliafuoco, come si è detto, appartengono alle misure di protezione dall’incendio di tipo passivo. Ma prima di addentrarci nelle loro caratteristiche, è bene ricordare che l’isolamento dell’edificio si ottiene principalmente tramite le distanze di sicurezza. Queste possono essere interne o esterne.
Riguardano l’interposizione di spazi scoperti con lo scopo di impedire la propagazione per trasmissione di energia termica raggiante. La normativa antincendio ha introdotto valori prestabiliti, ricavati empiricamente dalle misurazioni effettuate in occasione di incendi reali o sperimentali.
Le distanze, però, non sono sufficienti. Perciò si è giunti alla progettazione di elementi di separazione in grado di ostacolare la propagazione di un incendio tra aree adiacenti. La caratteristica fondamentale delle porte tagliafuoco è la resistenza al fuoco, ovvero l’attitudine a conservare stabilità (la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco) e tenuta (capacità di non lasciar trapelare fiamme, gas o vapori).
Il loro comportamento sotto l’azione di un incendio viene classificato con quattro acronimi:
- REI quando l’elemento costruttivo conserva, per un determinato tempo, stabilità, tenuta e isolamento termico;
- RE se la porta è in grado di mantenere stabilità e tenuta;
- R per quelle capaci della sola stabilità;
- EI nel caso siano rilevate solamente tenuta e isolamento termico.
Il simbolo si accompagna poi a un numero che esprime i minuti per i quali si conservano le caratteristiche correlate alle lettere (ad esempio, REI 60, RE 120, EI 45, ecc.). Il riempimento endotermico delle porte tagliafuoco è costituito da una combinazione di materiali tra cui legno, acciaio e gesso. Le dimensioni, ovvero lo spessore del battente, sono variabili. Montaggio e messa a punto in un solo ciclo di lavorazione.

Obbligo porta REI garage e abitazione
Tutto ciò che riguarda le prescrizioni obbligatorie in tema di prevenzione incendi è di competenza del Ministero dell’Interno, attraverso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Oltre a garantire che una porta tagliafuoco sia installata correttamente, è molto importante dove essa è posizionata.
Tramite il loro utilizzo si può isolare quegli ambienti adibiti a caldaia o centralina elettrica. Ed è bene che tutti i vuoti lasciati tra il muro e il telaio siano colmati con materiale di resistenza al fuoco. La legge stabilisce che nelle case private sia installata la porta tagliafuoco come divisorio tra il garage e l’abitazione.
In questo modo si riducono i rischi di diramazione delle fiamme in seguito a corto circuito di mezzi motorizzati o altri macchinari non specificatamente domestici. Affinché una porta antincendio sia a norma non basta la certificazione REI. L’installatore deve garantire il posizionamento e la loro chiusura automatica.
Vengono perciò valutati di caso in caso impedimenti di apertura o chiusura come zerbini o tappeti nei pressi della porta tagliafuoco. L’omologazione per tutti gli usi, compreso quello divisorio tra casa e garage, è oggi sottoposta alla norma europea UNI EN 16034:2014 e marcatura CE prima dell’immissione sul mercato.
Porte REI quando sono obbligatorie
Come si è visto, le porte REI sono obbligatorie in alcuni casi specifici. La prima distinzione da fare riguarda il tipo di locale e la sua capienza massima. Nei locali pubblici, se la capienza è pari o superiore a 10, va installato il maniglione antipanico. La seconda l’altezza antincendio, cioè un parametro di rischio corrispondente alla misura che si estende dal pavimento dell’ultimo piano al pavimento del piano terra.
In Italia vige una legge che impone l’utilizzo di ingressi antincendio in attività commerciali, strutture ricettive, uffici pubblici, luoghi di intrattenimento e ospedali. Ciò facilita l’esodo dai luoghi con alta probabilità di assembramento di persone. Inoltre, è fatto obbligo installare porte antincendio REI con classe di almeno 60 in tutti quegli edifici dove siano presenti gruppi elettrogeni e/o materiali combustibili.
Le presenti disposizioni di legge comportano responsabilità a carico sia del produttore sia dell’utente. Infatti, chi installa è tenuto ad apporre un cartello presso la porta con le indicazioni per l’evacuazione dell’edificio in caso di incendio. Al secondo non è solamente richiesto di seguire con attenzione le indicazioni presenti sul cartello di cui sopra, ma deve anche adoperare correttamente la porta tagliafuoco.

Articolo di approfondimento relativo a soluzioni di chiusura che non fanno parte del catalogo generale prodotti della Giesse S.p.A.
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